Bonus edilizi e ristrutturazione 2024: cosa resta, le modifiche e le novità

Le detrazioni prorogate per il 2024

Stando all’ultima bozza della manovra restano per tutto il 2024:

  • per il Superbonus 90% la detrazione passa dal 90% del 2023 al 70%. Sino alla fine di quest’anno lo sconto resta al 110% per le case unifamiliari e i condomini, a patto che i lavori siano stati avviati nel 2022;
  • l’Ecobonus con una detrazione variabile, da scontare in 10 anni in dichiarazione Irpef, tra il 50% e il 75% in funzione della tipologia di lavori realizzati;
  • il Bonus ristrutturazioni che permette di detrarre in 10 anni e in quote di pari importo il 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il tetto di spesa è di 96mila euro per unità immobiliare;
  • il Sismabonus: per tutto il 2024 lo sconto fiscale, da detrarre sempre in 10 anni, sarà tra il 50% e l’85%, in base alla zona e alla tipologia di immobile, e verrà riconosciuto per i lavori di riduzione del rischio sismico;
  • il Bonus verde per la sistemazione di giardini, terrazzi e aree scoperte, che siano di pertinenza di immobili a uso abitativo. Previsto uno sconto del 36% con limite di spesa di 5mila euro;
  • confermato anche il Bonus mobili per l’arredo di un’abitazione oggetto di ristrutturazione. La detrazione è del 50% ma il tetto di spesa scende nel 2024 da 8mila a 5mila euro;
  • il Bonus facciate, salvo ripensamenti, dovrebbe essere prorogato per tutto il 2024. Lo sconto al 60% può essere detratto in 10 anni.

I bonus non confermati

Tra le agevolazioni che per il momento non sono state confermate:

  • il Bonus case green, non rifinanziato, che prevedeva una detrazione del 50% sull’Iva per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica appartenenti alle classi A e B;
  • il Bonus acqua, che dava diritto a uno sconto del 50% sull’acquisto di sistemi per il risparmio idrico, non sembra per adesso essere presente nella legge di Bilancio.
tratto da: https://www.facile.it/mutui/news/bonus-edilizi-2024-cosa-resta-e-quali-saranno-le-modifiche-e-le-novita.html

Bonus edilizi, come cambiano nel 2024

Bonus edilizi, come cambiano nel 2024 Articolo di Sabrina Maestri-24 ottobre 2023 da Fiscomania.com

Tra conferme e novità la legge di bilancio ha deciso di puntare ancora una volta sui bonus edilizi anche per il 2024. Continuano quindi gli incentivi alla riqualificazione edilizia ed energetica, venendo incontro ai cittadini con una situazione reddituale medio-bassa.


Anche nel 2024 sarà possibile usufruire delle detrazioni riguardanti i bonus edilizi. Coloro che quindi stanno pensando di mettere in atto interventi di ristrutturazione e miglioramento del proprio immobile potranno tirare un sospiro di sollievo. Molte delle agevolazioni previste negli ultimi anni saranno infatti confermate, sebbene con un importo spesso inferiore.

Alcune novità sono previste per quanto riguarda la modalità con cui beneficiare di questi bonus, e in questo senso sono arrivate indicazioni anche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Vediamo quindi di fare una carrellata dei bonus edilizi previsti per il 2024, cercando di capire cosa si devono aspettare i contribuenti a partire dal prossimo anno.

Bonus edilizi, quali sono previsti per il 2024

Vediamo di seguito un elenco dei bonus edilizi di cui si potrà usufruire nel 2024, per poi analizzarli nel dettaglio:

  • Superbonus al 70%;
  • Bonus barriere architettoniche;
  • Sismabonus;
  • Bonus ristrutturazioni;
  • Bonus verde;
  • Ecobonus.

Resta il superbonus tra i bonus edilizi 2024, ma come funzionerà?

Il superbonus continuerà ad essere operativo anche per il 2024 ma cambia valore. Dopo il passaggio del superbonus al 90% avvenuto nel 2023 per i nuovi interventi e lo stop al cessione del credito la misura subirà un ulteriore ‘depotenziamento’. Infatti il prossimo anno scenderà al 70%, mentre dal 2025, salvo ripensamenti, passerà al 65%. Sempre poi che non arrivino ulteriori proroghe, il 2025, tra l’altro, sarà inoltre l’ultimo anno nel quale sarà possibile usufruire di questa agevolazione.

Va inoltre precisato che dal 1° gennaio l’aliquota scenderà al 70% solo con riguardo unicamente ai condomini. L’unica eccezione a questa regola è quella prevista per le zone del cratere sismico, dove continuerà ad essere attiva l’aliquota al 110%. Proprio quest’ultima agevolazione, in cui il superbonus resta nella sua versione più ampia, è stata prorogata al 31 dicembre 2023 solo e soltanto per le villette e le unifamiliari che al 30 settembre 2022 avessero completato almeno il 30% dei lavori complessivi.

Ricordiamo che a determinare il taglio delle agevolazioni fiscali è stata principalmente la spesa che è stata a carico dello Stato e che è stata messa in evidenza principalmente proprio dal superbonus.

Bonus barriere architettoniche

Un altro bonus importante è quello riguardante l’abbattimento delle barriere architettoniche. Anche questa agevolazione è confermata per tutto il 2024 e fino al 2025.

Si tratta dell’unico bonus per il quale è ancora previsto l’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura dopo il 17 febbraio 2023. Con il decreto Blocca cessioni, convertito nella legge numero 38 del 2023, era stato introdotto un divieto generalizzato all’utilizzo delle opzioni di fruizione indiretta delle agevolazioni edilizie per i lavori iniziati con CILA aperta dopo il 16 febbraio scorso. Fa però eccezione il bonus barriere architettoniche, per il quale non è necessario che i lavori siano iniziati entro tale data per poter usufruire dello sconto in fattura.

Il bonus barriere architettoniche resta quindi invariato per il prossimo biennio, mantenendo la seguente configurazione:

  • Spesa massima di 50.000 euro per gli edifici unifamiliari e per le unità familiari inserite all’interno di edifici plurifamiliari, ma che siano indipendenti;
  • Spesa massima di 40.000 euro moltiplica per il numero delle unità immobiliari che costituiscono l’edificio, nel caso in cui questi siano composti da due ad otto unità;
  • Spesa massima di 30.000 euro moltiplicata per il numero di unità immobiliari che la compongono, nel caso in cui l’edificio sia composto da più di otto unità.

Sismabonus

Anche la detrazione del sismabonus sarà in vigore fino al 2024. Si tratta di una misura che offre agevolazioni che variano in base alla zona sismica e al tipo di edificio. Per le abitazioni unifamiliari, il bonus è riconosciuto fino a un limite massimo di 96.000 euro per unità. Inoltre, fino al 2024, rimangono attive le agevolazioni potenziale all’80% e 85% per miglioramenti delle classi di rischio. Mentre le detrazioni del 75% e 85% per lavori antisismici nei condomini sono confermate fino al 31 dicembre 2024.

Sostanzialmente invariato quindi anche il sismabonus.

Bonus ristrutturazioni

Tra i bonus edilizi resta confermato e inalterato per tutto il 2024 anche il bonus ristrutturazioni. Il bonus in oggetto permette di usufruire di una detrazione pari al 50% sulle spese sostenute per la manutenzione ordinaria e straordinaria con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

L’agevolazione può essere applicata in caso di interventi di ristrutturazione su immobili ad uso abitativo (sia per singole abitazioni, sia per condomini) e la detrazione può essere suddivisa in dieci rate annuali di pari importo. Inoltre è possibile far rientrare negli interventi dedicati alla ristrutturazione edilizia, anche quelli relativi alla demolizione e alla ricostruzione.

Il Governo vuole quindi mantenere anche questo incentivo fiscale per chi si appresta ad eseguire lavori di efficientamento sull’involucro edilizio.

Bonus verde

Non cambia nulla nemmeno per quanto riguarda il bonus verde, confermato fino al 31 dicembre 2024. Il bonus permette di ottenere una detrazione del 36% su una spesa massima pari a 5.000 euro. I contribuenti possono utilizzare questa agevolazione per provvedere a sistemare le aree verdi scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, oltre che per sistemare le terrazze.

All’interno delle spese agevolabili rientrano anche quelle relative agli impianti di irrigazione e quelle relative alla realizzazione dei pozzi.

Ecobonus

Resta per tutto il 2024 anche l’ecobonus, rivolto alla sostituzione di serramenti e infissi, schermature solari o caldaie a biomassa. La detrazione è pari al 50% su spese fino a 60 mila euro. L’Ecobonus per i condomini prevede uno sgravio del 70% e riguarda una spesa massima di 40mila euro per l’isolamento termico delle parti comuni opache con incidenza superiore al 25%.

L’agevolazione è prevista per tutto il 2024 se il titolo edilizio è stato presentato entro il 16 febbraio 2023.

Altri bonus edilizi previsti per il 2024

Nell’elenco dei bonus edilizi di cui si potrà beneficiare per tutto il 2024 possiamo trovare anche il bonus mobili e il bonus elettrodomestici.

Per quanto riguarda il primo resta confermato ma con alcune novità. Si passerà dagli attuali 8.000 euro di spesa agevolabili al 50% ai 5.000 euro del 2024. Quanto invece al secondo, in vista della legge di bilancio, il Parlamento sta considerando nuove regole per il bonus elettrodomestici 2024. Questo bonus potrebbe richiedere l’acquisto e la contemporanea “rottamazione” di prodotti di specifiche categorie energetiche.

Conclusioni

I bonus edilizi nel 2024 saranno ancora molti. La maggior parte restano confermati e invariati. Altri invece si sono visti ridurre la percentuale di detrazione, tra cui il superbonus, che ha rappresentato per le finanze dello Stato un elevato costo.

Resta comunque evidente l’intento del governo Meloni di voler aiutare le famiglie nello svolgere opere di ristrutturazione e riqualificazione godendo di piccoli o grandi sconti. Del resto l’esigenza di riqualificazione ci è stata anche richiesta dall’UE, e per poterne rispettare i dettami non poteva che essere proseguita la ‘campagna’ di agevolazioni e sostegni.

 

Cosa sono i CAM

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita.

I CAM sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione e sono adottati con Decreto del Ministero della Transizione Ecologica.

La loro applicazione sistematica ed omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce  un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione.

In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti.

Questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari “ e nel diffondere l’occupazione “verde”.

Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.

È stato firmato il decreto direttoriale che stabilisce la programmazione delle attività volte alla definizione dei criteri ambientali minimi preliminari all’adozione dei relativi decreti ministeriali, per l’anno 2023

Ad ora sono stati adottati CAM per 18 categorie di forniture ed affidamenti.
  
https://gpp.mite.gov.it/CAM-vigenti#:~:text=I%20Criteri%20Ambientali%20Minimi%20(CAM,conto%20della%20disponibilit%C3%A0%20di%20mercato.






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